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Con questo secondo volume prosegue la Geostoria della Lombardia, un approccio vasto e inedito, articolato secondo le varie aree subregionali, in grado di farci intendere le modalità con le quali è stato gestito il nostro territorio in epoca tardomedievale e moderna. L'excursus, sempre correlato a vicende politiche e militari, va dall'età dei Visconti a quella napoleonica, mentre per la Lombardia orientale il focus riguarda le vicende agricole, economiche e amministrative legate soprattutto al dominio della Repubblica di Venezia. Si parte da Milano come città principale dell'universo lombardo e prototipo dell'evoluzione urbana delle maggiori città europee, sottolineandone gli sforzi progettuali successivamente incarnati da dinastie e poteri amministrativi, da Sforzinda al "cuore" borromaico, fino alla grandeur napoleonica e all'assetto "filocatastale" degli austriaci; un percorso travagliato e a tratti contraddittorio, ma sempre fortemente teso alla vocazione di porta dell'Europa. Il mondo insubre e valtellinese viene illustrato come paradigmatico nel processo di rifeudalizzazione tipico del tardo Cinquecento e del Seicento, mentre Varesino e Brianza vengono indagati come campo privilegiato della sperimentazione preindustriale e protoindustriale. La Bassa lombarda vive in questi secoli il decisivo passaggio dall'agricoltura a base arcaica a quella moderna, destinata a diventare tra le più produttive del mondo.